Doppia identità elevata al superficiale

(2010)

di Flavia Mastrella, Antonio Rezza

Estratti dalle opere Pitecus, Io, Fotofinish, Bahamuth, 7-14-21-28

con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista

habitat: Flavia Mastrella
(mai) scritto da Antonio Rezza
assistente alla creazione: Massimo Camilli

disegno luci: Mattia Vigo
(disegno luci: Maria Pastore, 2009)

organizzazione generale: Tamara Viola, Stefania Saltarelli

macchinista: Andrea Zanarini

produzione:
REZZAMASTRELLA
TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello

ufficio stampa: Chiara Crupi

Monoteismo e individualismo non risolvono le profondità interiori. Siamo il nostro abisso e ci sprofonderemo. L’omosessualità dal punto di vista di chi non la vive sulla pelle ha sempre una mancanza. E noi ne siamo la prova evidente.

Abbiamo deciso di mostrare alcuni frammenti dei nostri spettacoli passati che trattano l’argomento visto dal di fuori e altri documenti che mostrano Antonio (Rezza) nel suo essere femminile.
L’interpretazione dell’omosessualità senza averne l’indole, e la raffigurazione della donna con pochi tratti e senza trucchi. Come a dire che non si è poi così distanti da ciò che è veramente lontano. Negli anni l’argomento ha subito cambiamenti, a volte ipocriti, che portano la tolleranza a farsi menzogna. Ci siamo accorti che alcune cose che negli anni novanta scatenavano il riso (non perché modificate ma perché prevaricate) oggi vengono accettate (non perché risolte ma perché istituzionalizzate). La diversità resterà sempre tale anche se la bugia addolcisce la violenza dell’intolleranza. Azione scenica e proiezione latitante.